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[...] Con Ma faccio lunghe passeggiate in città. Lei e io, passeggiando, non facciamo che parlare. Ma parla con me a voce alta, senza fermarsi quasi mai. La gente che la vede da lontano la scambia per uno di quegli imbecilli che vanno in giro con l’auricolare e spalancano la bocca e gesticolano, come se stessero da soli chiusi in casa loro. Man mano che s’avvicina, scopre che Ma non ha auricolare e la prende per pazza, ma lei non ci fa nessun caso: l’indifferenza di Ma nei confronti delle opinioni della gente è inimmaginabile.
Il più delle volte mi racconta storie della sua vita con i cani: “Quando ero bambina, viveva con me un grande cane di nome Buck, gli mettevo una cuffia sulla testa e suonavamo insieme il pianoforte” Il pianoforte? Che è il pianoforte? Ma muove rapidamente in aria le dita delle mani e fa uscire dalla bocca una cascata di suoni : “Din din, don, don, din, din, don, din din...”. Lo stupore della gente aumenta a dismisura: che ci fa quella signora bionda ed elegante in mezzo alla strada mentre trasmette all’auricolare una sonata di Liszt? Io comincio a capire: c’è una sorte di magia nella voce degli Umani, che si manifesta con quel ritmo rapido e divertente. Invidio Buck, che, con la cuffia della nonna, strimpellava il pianoforte e giocava così allegramente con Ma bambina.
Quando parlo con Ma per la strada, la guardo tutta di fianco, da sotto in su, e sovente le sorrido, perché parlare con lei è la cosa che mi diverte di più. Una volta una signora si fermò in mezzo al marciapiede e disse a Ma con aria meravigliata: “Ma guarda! Sembra che le stia parlando!” Ma la fissò con aria severa e replicò: “Per forza: mi sta parlando!” La signora si allontanò tutta imbufalita, pensando di essere stata presa in giro. Io me la ridevo sotto i baffi. [...]


Alberto Asor Rosa
(da “Storie di animali e altri viventi”, Einaudi, 2005)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che belli siete in questa foto tu e Ciro! Molto carino il tuo blog, sembra di sfogliare un libro.
Simona